Tindari e Marinello

A circa 25 minuti di strada c’è una laguna salmastra che cambia forma sotto la spinta del vento e delle maree e una striscia bianca di ghiaia e sabbia segna il confine tra il lago e il mare. Sono i laghetti di Marinello. I Laghetti di Marinello fanno parte della Riserva Naturale Orientata Laghi di Marinello e si trovano all’ombra del promontorio di Tindari. Il Santuario della Madonna Nera veglia dall’alto sui laghi di Tindari e una serie di leggende associano i due luoghi.

Laghetti di Marinello

I laghetti sono, in realtà, formazioni temporanee di origine salmastra, formate dall’azione delle maree e dall’intervento umano; infatti, a seconda del passaggio del mare, il numero dei laghetti e la loro conformazione cambia continuamente, con il cambiare delle stagioni. Anche se la riserva è stata istituita nel 1998, ma di queste formazioni si ha memoria fin dal 1877. A ridosso del costolone di roccia, e tra le lingue di sabbia bianca, si trovano le formazioni lacustri più antiche: il Mergolo, il Verde e il Marinello, che dà il nome all’area protetta. Sono poi numerose quindi le specie endemiche, di flora e fauna, che caratterizzano il luogo: il fieno di mare, l’elicriso e il barboncino del Mediterraneo, ad esempio e tra le specie dell’ittiofauna, merita una menzione il ghiozzetto macrocefalo, un piccolo esemplare della famiglia dei pesci ossei, che vive a modeste profondità sui fondali fangosi del Verde. Più ci si sposta dal mare, più i laghetti presentano acqua più dolce, e la fauna e la flora, caratterizzata dalla macchia mediterranea, diventano caratteristici del resto di Sicilia: i cespugli di cappero, mirto, fichi d’India e canne, tipica vegetazione delle zone lacustre. Tuttavia rimane il mare cristallino con le sue sfumature paradisiache a essere i veri protagonisti di questa riserva.